Giornata nazionale dell’abbraccio.

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“Semplice coincidenza” o “nulla accade per caso”? Non pensate comunque sia bellissimo che la giornata nazionale dell’abbraccio coincida con il Blue Monday? Un po’ come a volerci indicare che c’è sempre qualcosa in cui credere, sperare, anche quando tutto sembra non essere dalla nostra parte. Che la bellezza va riscoperta in ogni attimo, giorno dopo giorno, soprattutto nelle piccole cose che forse troppo spesso sottovalutiamo: il potere di un sorriso, di uno sguardo complice, di un abbraccio.
Ogni abbraccio è un piccolissimo granello di sabbia. Crea legami, storie, ricordi e racchiude tutte le parole non dette. C’è chi non abbraccia mai, ma quando lo fa è perché non desidera altro.C’è chi abbraccia senza un motivo apparente, chi lo fa sempre perché ne sente la necessità, chi invece ha paura di farlo e chi osa.
Abbracci sperati, mai dati e quelli in cui ancora credi. Abbracci che se solo avessi potuto avresti fatto durare un pochino di più. Quelli che ti lasciano una sensazione di calore e felicità, altri in cui senti di poterti abbandonare e lasciare scivolarti addosso le amarezze di una giornata, abbracci che guariscono.Il ricordo di un abbraccio, che fa sorridere anche se per un solo attimo.L’abbraccio di due innamorati che si salutano in stazione, degli amici che si rincontrano dopo mesi passati in città diverse, la dolcezza e la naturalezza dell’abbraccio di un bambino che in quel momento si sta affidando e fidando di te. Gli abbracci dei nonni, che forse sono quelli che durano di più e ti fanno pensare che tutto andrà bene e vorresti non finissero mai. L’abbraccio di un genitore ad un figlio e quello di un figlio al proprio genitore. Quello di due fratelli che ogni volta in quel gesto si ripromettono di essere complici per la vita.
Abbracciate. Abbracciamo. Sempre.Perché l’abbraccio è il gesto più puro che esiste e spesso vale molto più di mille parole.

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